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Don Luigi Verdi

Ognuno è alla ricerca: di un po’ di pane, un po’ di affetto e di sentirsi a casa da qualche parte…

luigi verdi

Don Luigi Verdi è il fondatore e il responsabile della Fraternità di Romena. Nato a San Giovanni Valdarno (Ar) nel 1958, ha cominciato il suo cammino di sacerdote in Casentino, a Pratovecchio.
Nel 1991, dopo un periodo di crisi personale e spirituale, ha chiesto al vescovo di Fiesole di poter realizzare a Romena un’innovativa esperienza di incontro e di accoglienza. 
In pochi anni le attività volute da don Luigi hanno cominciato a far transitare nel ‘porto di terra’ di Romena sempre più viandanti di questo tempo, in cerca di un posto dove poter sostare, incontrare se stessi e gli altri, e riprendere il proprio cammino. Oggi è un luogo d’incontro per chiunque abbia bisogno di un po’ di semplicità e di calore, dove sentirsi a casa.

Commenti al Vangelo

Ogni sabato sul nostro canale Youtube, il commento video al Vangelo della domenica.


Ogni giovedì su Avvenire nella rubrica “Il Vangelo”, la riflessione sul Vangelo della domenica.

Incontri nelle città

Un’occasione per guardarsi dentro, esplorare il nostro modo di vivere e riconoscere il bisogno di respirare, di ritrovarsi e di abbracciare gli uomini e la vita.

I libri

Le pubblicazioni di don Luigi nascono dalla sua esperienza di vita, dalla Parola, dalle sue emozioni e dai Maestri che ha incontrato.

Contatti

  • per incontri con don Luigi di singoli/gruppi a Romena o per invitarlo a parlare nella tua città/parrocchia: preferibilmente via mail a incontri@romena.it oppure 331 41 88 100 dalle 15 alle 18 dal martedì al venerdì.
La trasmissione di Tv2000

Le poche cose che contano

L’arte delle icone

Lo spirito creativo di don Luigi con le sue icone ha saputo dare colore alla grigia pietra serena dell’antica pieve e creare bellezza negli spazi circostanti attraverso icone realizzate con metalli.
Un’arte trasmessa dal grande amico monaco, Giosuè Boesch, che attinge dai materiali della vita di tutti i giorni, materiali di recupero o che provengono dal mondo contadino (come zappe, vanghe, vecchie serrature…).
Materiali poveri, dismessi, riciclati che riconquistano valore e dignità: come “la pietra scartata è diventata pietra angolare” (Sal 118), così lo scarto acquista una vita nuova e la ferita diviene feritoia.
Creare dagli scarti diventa una metafora di vita: ripartire dalle ferite, mettendoci l’oro dentro, perché le ferite delle persone sono sacre.

Lo sguardo di don Luigi Verdi sui giorni che viviamo