Liberaci dalla sfiducia e dallo scoraggiamento, dall’essere abbattuti, collerici e scoraggiati, dallo stare rannicchiati con astio presso la porta.
Liberaci dall’adagiarci con mentalità da schiavi, dall’orgoglio e dalle sue futili ripetizioni, dai nostri continui compromessi che producono una fede incerta, una visione confusa e instabili speranze.
Raccogliamo la creta che ancora resta nell’orcio, per plasmare bellezza nel dolore che imprigiona la luce; la vita ci stringe alla vita, per confidare nel vento che ci spinge.