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Domenica 28 febbraio: commento al vangelo di don Luigi Verdi

Domenica 28 febbraio, commento al vangelo di don Luigi Verdi

Fermarsi, per avere un tempo che veglia anche su ciò che non si vede, per andare al di là del visibile.
Fermarsi, per liberarci dai vincoli del già visto del già conosciuto e ritrovare la freschezza dell’inizio, liberi da ciò che credevamo di sapere e da quello che credevamo di avere.
Fermarsi, stare in silenzio e toglierci le scarpe, perché spesso ci sono cose essenziali tanto vicine da diventare quasi invisibili.
Esserci è più importante di tutte le cose che possiamo fare.
La presenza è la cosa più creativa che esista.

II domenica di Quaresima