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Il silenzio e le parole: la testimonianza di Franco Vaccari

“Questo tempo non voluto che ci troviamo tra le mani può essere una grande occasione per riscoprire il silenzio, perché dal silenzio le parole prendono forza. Ogni parola ha infatti una forza proporzionale alla quantità di silenzio da cui emerge: è come se ogni parola avesse bisogno di essere inzuppata di silenzio per prendere significato”
E’ questo l’invito che ci giunge da Franco Vaccari per il “Tempore famis” di oggi. Franco, psicologo, è il presidente e fondatore della Cittadella di pace di Rondine: una bellissima realtà alle porte di Arezzo dove giovani di paesi in conflitto vivono e studiano insieme per costruire un futuro di pace. Questo invito al silenzio ci giunge quindi da un uomo di azione, da un grande animatore sociale, umano, culturale. “Mai come in questo momento – spiega Franco – le parole si sono moltiplicate, ma questo eccesso di parole produce il chiacchiericcio, cioè la parola che fa sostanzialmente rumore”.
Ecco dunque la proposta di Franco: “Ripartire dal silenzio” perché “nel silenzio noi possiamo arrivare a stare in contatto con la nostra coscienza” ed è grazie alla coscienza che noi possiamo prendere le decisioni, indirizzare le nostre giornate, che possiamo agire, e non reagire.
“Ognuno di noi – conclude Franco – può essere una voce, una voce che comunica parole che emergono dal silenzio. Cioè dalla nostra coscienza”.

Il silenzio e le parole - di Franco Vaccari