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VITO MANCUSO: “La libertà è un’emozione e un impegno che ha bisogno di cura”

«Fase 2» significa libertà, ripartenza e progetti tanto attesi che iniziano a prendere forma. Facciamo allora una sosta alla stazione della libertà insieme a Vito Mancuso, teologo e filosofo amico di Romena, che ci parla della sua idea di libertà in questa intervista del nostro Pierluigi Ermini, realizzata nel corso di uno dei nostri convegni.

“La libertà è per me innanzitutto un’emozione: pensare che questo blocco di energia che chiamiamo mondo, retto da precise leggi necessitate possa produrre vita, e poi dalla vita possa scaturire l’intelligenza, e poi dall’intelligenza la possibilità di emanciparsi da queste stesse leggi che ti hanno prodotto, è emozionante. Significa pensare che quest’immanenza mondana possa produrre qua e là fenomeni di trascendenza e quindi pensare al mondo come un sistema aperto.
Al contempo – prosegue Mancuso – è qualcosa che mi impegna: il mio lavoro, tutte le manifestazioni culturali, le credenze, le scienze dovrebbero misurarsi sulla capacità di servire questa delicatissima, preziosissima disposizione della nostra energia fondamentale che chiamiamo libertà.
Servire la libertà degli esseri umani significa accoglierli, dare coraggio, significa essere leggeri, non imporre le cose ma suscitare desideri che internamente si muovono da sé, suscitare autonomia; tutto in un’atmosfera di bellezza. Questa è oggi, secondo me, la modalità migliore di curare e orientare la libertà: non più come nel passato con l’idea di una disciplina che regola, ma con la capacità di inserire nel nell’anima umana una sorta di estasi di fronte all’armonia capace di generare giustizia e solidarietà”.

Libertà - intervista a Vito Mancuso