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È tempo…

Andavamo troppo di corsa…..e per cosa poi?….per arrivare alla fine di giornate tutte uguali, stanche, affannate, solitarie, vuote.

Abitavamo case con mura troppo alte, quello che succedeva intorno era intorno appunto,…non dentro. Poi un giorno qualunque ci siamo dovuti fermare. Anzi ci hanno fermati. E gli occhi si sono spalancati su una tragedia, nostra. Era dentro di noi.

Coloro che ci hanno lasciati non sono numeri, non devono essere statistica. Sono persone, sono anime, sono sogni, sono cuori che hanno smesso di battere, da soli. Senza il conforto di un familiare, di un amico. Solo silenzio.

Se mi chiedessero cosa resta di questa tragedia, io risponderei che negli occhi e nel cuore resta la sfilata silenziosa alle prime luci dell’ alba, dei camion militari con dentro le salme dei defunti.

E resta la vita che vuole rinascere, frutto non di coabitazione forzate o di solitudine, ma di condivisioni, di cura, di speranza, di tenerezza.

Da un “tempo di fame”di tutto,  dopo questo cammino potremo trovare un tempo di quiete, di pace, di silenzioso rumore, di amore, di fratellanza.

Di vita.

Marilena

Roma 31/3/2020