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Eravamo veloci

Eravamo veloci, la fretta era avidità di potere, di possedere, di raggiungere mete lontane.

Ora siamo nascosti come fragili prede nelle nostre case e lui, il virus coronato, da vero sovrano occupa il nosto spazio vitale.

Ecco che ci contendiamo il mondo esterno e per sfiancare questo nemico, che vortica da corpo a corpo, ci nascondiamo lenti, come impautiti soldati dalle spuntate armi.

Il virus,  microscopico scheletro di RNA, pur sempre briciola di natura figlia di un Dio lontano, sfida noi, giganti dai piedi d’argilla, incamminati inconsapevoli verso l’abisso dell’autodistruzione.

Lidia C.