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Lasciare andare

Ho letto il vostro invito a condividere qualche pensiero del periodo.
Il mio “tempore famis” e’ un po’ particolare perché proprio in questo periodo sto facendo la chemioterapia per un linfoma. Perciò, sperando di non andare fuori tema ho pensato di mandare qualche pagina del mio diario.
Un caro saluto e un grazie di cuore per la testimonianza che portate, e per tutte le occasioni di crescita spirituale che offrite,

Marta


6 Febbraio 2020
Quella che sto vivendo è una grande occasione, che mi capita a metà (forse un po’ prima..!) della mia vita per fare un nuovo passaggio, per assumere una nuova crescita. Non è il momento di sapere chi sono, penso di saperlo abbastanza oggi come oggi; ma è il momento di fare una sintesi di quello che sono e fiorire un’altra volta, inglobare tutto ciò che sono stata finora e sono, ma rivestendoli di uno spessore nuovo. Che vorrei si chiamasse libertà, e forza, e amore.
Quindi sarà come aggiungere qualcosa, crescere.
Spero che affrontare la malattia mi insegni ad affrontare in generale il male, nella vita; spero di imparare a farlo con determinazione, con verità e trasparenza, con gentilezza.
Spero imparerò di nuovo ad affidarmi, a sentire la Presenza di Dio come terreno solido su cui camminare, come abbraccio ristoratore e salvezza.
Perché toccherò con mano che pensare di essere autosufficienti, o vivere come se lo fossi, è un’utopia. Che non basto a me stessa, che posso aver anche costruito o messo da parte tanto, ma che nulla conta se non ciò che viene condiviso. Che nulla conta se non l’amore.
Non so ancora cosa mi aspetta ma, in un certo senso, sono pronta.


24 Febbraio 2020
Lasciar andare per ora anche i progetti familiari, le idee da concretizzare, le nuove cose da fare con l’associazione, per il lavoro, in famiglia.
Lasciar stare – forse – tutto ciò che comporta il “fare”.
Ma coltivare l’essere, custodire questi progetti nel cuore e farli crescere, pensarli, definirli, prepararli. Per poi farli fiorire quando sarà il momento.
Coltivare le relazioni semplici, vicine, perché non si può sempre raggiungere tutti e arrivare lontano. Questo è il tempo di crescere nelle piccole attenzioni dell’amore in famiglia, nell’affinare il linguaggio del cuore, dei silenzi e dei gesti. Nell’amare qui e ora, per il poco che posso, tenendo il pensiero all’universale ma le azioni ancorate al particolare. Cambiare e far splendere il mondo che mi circonda, per imparare a farlo, e farlo sempre meglio. Anche con la sola presenza, anche con la sola mia vita. Essere per l’altro. Essere ora deve bastare, per questo voglio crescere e andare sempre più in profondità.
Tutto c’era già anche prima: il senso, le cose importanti. L’amore e le persone prima di tutto.
Ma ora ho l’opportunità grandissima di far diventare questo la mia vera vita, che tutto questo diventi vita reale, concreta. Amore speso e spezzato e condiviso davvero. Nelle piccole cose, nei giorni.
Vivere intensamente e con consapevolezza. Amare dove e come e chi posso, a piccoli passi.
I grandi progetti si intraprenderanno dopo, e saranno frutto di questa capacità d’amore umile e sottile e nascosta, se l’avrò coltivata bene. Non c’è limite all’amore. L’amore si può sempre fare.