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Unica

E volando con la mente a dare un senso a tutto questo mi accorgo che stiamo imparando una cosa, importante.

Non siamo soli, come qualcuno vuol farci credere rincuorandoci, invitandoci a restare uniti se pur distanti.

In noi si insinua così e poi si annida, per contrapposizione, il dubbio della solitudine.

E ci sentiamo più soli e più impauriti e cerchiamo allora il contatto con l’altro, dai balconi, dalle porte di casa, nelle file al supermercato. E rispolveriamo il patriottismo al canto di Mameli, e ci riuniamo nel rito del tg alla conta dei morti divenuti numeri, e quasi ci caschiamo…a sentirci soli.

Quasi convinti e rassegnati a questa solitudine intra moenia, invochiamo i santi valori della famiglia per non azzannarci fra le mura domestiche che anche prima erano una prigione.

Ma io non mi sento sola, anzi mi riapproprio di tempi personali dimenticati, di gesti lenti e di riti sacri alla cura della bellezza intorno.

Non mi sento sola ma invece scopro che ho l’opportunità di sentirmi UNICA.

E dunque questo ho imparato che ciascuno di noi ha la grande opportunità di dimostrare finalmente a se stesso di essere unico.

Ognuno può scegliere come passare il proprio tempo, come coltivare la propria interiorità, come attingere alle proprie risorse per trovare soluzioni originali, non indottrinate né da pubblicità né da stimoli visivi invadenti e rumorosi, a patto di spegnere la tv!

Non si deve interpretare un ruolo, col vestito giusto ed il look alla moda: ognuno è libero veramente di vivere se stesso.

E se ciascuno si accorgesse di essere veramente unico, questa storia della solitudine sarebbe una grande ennesima bufala.

E se ognuno capisse di essere unico, questo periodo sarebbe la più grande occasione che l’umanità può avere per capire di essere un pezzo di infinito insieme agli altri.

Si perché se sei unico ogni tuo gesto ha senso di per sé, come la vita, se sei unico non hai bisogno di approvazione, di consenso, di permesso dall’altro ma capisci che l’altro è semplicemente un altro modo di esprimere l’unicità.

Se sei unico l’altro è prezioso quanto te perché ha innumerevoli ed infinite sfaccettature come te per affrontare la vita.

Se sei unico non ti spaventa stare solo con te stesso perché è un modo per poterti finalmente esprimere senza censura, e senza paura di giudizio.

Se sei unico, e qui sta il meglio, l’altro è già parte di te: non perché tu hai paura di stare da solo ma perché l’altro ti insegna qualcosa che tu non avevi pensato, ti fa vedere l’altro da te, e ti apre gli occhi sull’infinito.

E se sai che ognuno è unico non starai lì a guardare i numeri dei morti, positivi, e contagiati; sai che qualcuno come te se ne è andato in silenzio, e lo piangerai; che qualcuno come te l’ha pianto, e ne avrai compassione; qualcuno come te l’ha cercato di curare, e ne avrai rispetto; qualcuno come te l’ha accarezzato nel suo andarsene, e gli sarai grato, anche se non eri materialmente tu. Acquisisci la consapevolezza che nessuno se ne è andato da solo perché la solitudine non esiste se non nelle tue paure e proiezioni.

Anche la fisica ce lo insegna, la realtà è un insieme di particelle infinitamente piccole che possono avere senso anche da sole ma che unite si specificano in forme infinite di varietà di vita.

Se sai di essere unico ogni forma di vita ha lo stesso valore perché è unica, non ce ne saranno mai altre uguali; ogni essere vivente ha la stessa dignità perché non ce ne saranno due identici, e non per un vago senso di egoismo ma per la prepotente consapevolezza che ciascuno è chiamato ad esprimere questa unicità al meglio delle sue possibilità.

Se sai di essere unico riesci a cumpatire e se patisci con e come l’altro da te, la solidarietà diventa l’unica strada alla piena realizzazione del tuo modo di essere umano, e se tutti sapessimo di essere unici nessuno potrebbe più sentirsi solo.

Roberta D.B.